Nemico di classe: aspettando la salvezza che non arriva
Era il 1983 quando Massimo Chiesa s’innamorò definitivamente del teatro e decise di fare questo mestiere. All’Elfo di Milano veniva messo in scena Nemico di classe di Nigel Williams con un cast di giovani bravissimi e sconosciuti: Paolo Rossi, Claudio Bisio, Antonio Catania, Riccardo Bini, Sebastiano Filocamo e Elio De Capitani che ne curava anche la regia. Lo spettacolo ebbe un enorme successo.
E’ il 2012 e Nemico di Classe torna sulle scene. Il testo, più attuale che mai, è ambientato tutto all’interno di un’aula scolastica alla periferia di una grande città. Un'aula devastata, spostati e rovesciati i banchi, tappezzati di scritte e disegni volgari i muri. Dentro, sei ragazzi ribelli, annoiati, disperati, senza futuro. Nessun insegnante ha resistito, in quella Quinta C.
I ragazzi aspettano ore picchiandosi, insultandosi, spaccando oggetti perché:"Le uniche cose che non distruggiamo sono le nostre. E non c'è niente di nostro qui. Non ci avete mai dato niente e quel che ci date ve lo riprendete quando vi pare. E finché ci trattate così noi spacchiamo tutto. Libri, prof, finestre, porte, muri e pavimenti vi sfasceremo tutto". Quei sei ragazzi aspettano qualcuno che venga a salvarli. Aspettano un professore che dia loro il sapere. Ma non arriva nessuno. E’ allora che Iron, il capo, prende in mano la situazione: ognuno di loro farà lezione per gli altri. Il sapere se lo infonderanno da soli.
Ma davvero sanno qualcosa questi ragazzi? Poco convincente risulta la lezione sul sesso, inutile quella sul giardinaggio, senza fondamenti quella razzista, poco concreta quella su “come spaccare i vetri”, paradossale quella di cucina. E poi c’è quella “sopravvivere alla vita picchiando più forte degli altri”. Quella la conoscono bene, ma non basta. Non basta a far loro superare la noia di ore e ore di scuole senza qualcuno da torturare, senza un professore da far scappare a gambe levate. Sono davvero qualcuno quei ragazzi se nessuno li considera? Ma soprattutto:arriverà qualcuno a salvarli da quella vita miserabile? A salvarli dal loro quartiere degradato, dalle loro famiglie distrutte? Ed ecco che sì, ecco qualcuno laggiù, nel corridoio, sì sì sembra proprio un professore, e che professore, bello, alto, si avvicina, sì sì è lui, è qui per loro… Campanella. Buio.
Ma davvero sanno qualcosa questi ragazzi? Poco convincente risulta la lezione sul sesso, inutile quella sul giardinaggio, senza fondamenti quella razzista, poco concreta quella su “come spaccare i vetri”, paradossale quella di cucina. E poi c’è quella “sopravvivere alla vita picchiando più forte degli altri”. Quella la conoscono bene, ma non basta. Non basta a far loro superare la noia di ore e ore di scuole senza qualcuno da torturare, senza un professore da far scappare a gambe levate. Sono davvero qualcuno quei ragazzi se nessuno li considera? Ma soprattutto:arriverà qualcuno a salvarli da quella vita miserabile? A salvarli dal loro quartiere degradato, dalle loro famiglie distrutte? Ed ecco che sì, ecco qualcuno laggiù, nel corridoio, sì sì sembra proprio un professore, e che professore, bello, alto, si avvicina, sì sì è lui, è qui per loro… Campanella. Buio.
Dal pubblico nemmeno un fiato per un’ora e mezza, lo spettacolo è un pugno allo stomaco, coinvolge tutti, ragazzi e adulti. Il preside seduto in terza fila pensa di consigliarlo ai suoi studenti.
E’ il 2012. Al TKC Teatro della Gioventù di Genova viene messo in scena Nemico di classe di Nigel Williams con un cast di giovani bravissimi e sconosciuti: Luca Avagliano, Gabriele Bajo, Nicola Nicchi, Daniele Parisi, Giovanni Prosperi, Carlo Zanotti, Marco Zanutto. Massimo Chiesa ne cura la regia. E chissà che in platea non ci sia qualcuno che si sta innamorando del teatro e farà questo mestiere.
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